Descrizione
"Mondaino, 420 metri d’altitudine, manca una spanna per essere montagna tra le colline al confine di Romagna e Marche, lembo meridionale della provincia di Rimini. Una manciata di chilometri da Urbino. Dal paese si vedono il mare Adriatico da un lato e il Montefeltro dall’altro. È un po’ come essere al centro del mondo, di un piccolo mondo,magari senza saperlo. Mondaino è monte del daino e anche monte di Diana, la dea della caccia che qui si sussurra avesse un tempio decisamente importante. Oggi nei boschi, i daini ci sono ancora..."
"Ci sono paesi che svettano con pennoni, torri, torrioni, torrette, bandiere, campanili... Arroccati su cucuzzoli, abbarbicati su rupi imprendibili, cantati da poeti fantasmagorici... Qui, a Mondaino, nei giorni normali, non in quelli sbandieranti del Palio del Daino, rischiate di arrivare all’ingresso e non vedere neppure l’accesso, la Porta Marina, tanto se ne sta schiva in un angolo della Rocca, a fianco del maschio.E già questo vi fa capire che non siete arrivati a Disneyland, qui la porta, nell’antichità, serviva ad entrare senza farsi troppo notare.
Eppure di torrioni in passato a Mondaino ce n’erano addirittura tredici."
"Varcata la soglia c’è pure una piazza incredibile che nessun paese in queste vallate può neppure immaginare: semicircolare, con un porticato neoclassico, una piazza tonda, dove c’erano una volta le botteghe, una in fila all’altra e adesso, invece, ci trovate un bar, anzi “il” bar, il comune e il museo paleontologico, ovvero dei fossili. Di questa piazza che è una piccola meraviglia avrete trovato scritto da qualche parte che è la “piazza a padella”. Il motivo? È molto semplice e pure facile da vedere. Andate davanti al comune, voltate le spalle all’ingresso del Municipio e guardate di fronte a voi:C’è via Roma che scende. Bene, via Roma è il manico e voi siete proprio nella padella.Ecco, se non è questo il paese dei Ghiottoni, trovatemene un altro,qui entrate in piazza e siete già bell’e pronti da friggere."
"...è fuori le mura che va cercata l’essenza del territorio, l’esplosione della natura, una ruralità al limite del selvaggio, una bellezza sospesa tra terra e mare. Passeggiare, pedalare, per portare l’occhio nelle boscaglie, nello scendere e salire dei calanchi e delle gole solcate da torrentelli e rigagnoli che formano vallate dai nome improbabili: Val Mala, Val Ventena, sorgenti del Tavollo... Poi i campi e i prati pettinati dal vento e gli olivi sparsi sulle terrazze e sui declivi.Perdetevi nelle frazioni, tra le case di sasso, nelle campagne, a Montespino...
La Pieggia al confine proprio con le Marche, Laureto, San Teodoro..."
"... non è forse troppo per un comunello di provincia avere un arboreto di nove ettari che pretendeva di essere sperimentale al punto che vi si trova ogni pianta, fuscello, arbusto e ramoscello dell'intera flora mediterranea? Si, troppo, ma il troppo quassù è virtù e quindi il parco si è trasformato in luogo d'arte, con una foresteria e un teatro, il Teatro Dimora, immerso nel bosco. Non è luogo da spettacoli, che pure si fanno e si può esserne spettatori, ma rifugio di compagnie di teatro, di musicisti, di artisti che qui vengono a pensare, a provare, a far laboratori, a produrre spettacoli che poi girano l'Italia, a volte il mondo. Così dietro a tanti spettacoli c'è un pò di Mondaino e c'è un'associazione culturale, l'Arboreto, che si occupa anche di educazione ambientale e crea espressioni artistiche con la complicità degli alberi.
E gli artisti, quando escono dalla foresteria, quando abbandonano il bosco, invadono il paese che guarda stupito persone di ogni dove che a loro volta stupiscono dell'aria da paese..."
Da "Manuale confidenziale per esploratori di Mondaino di Michele Marziani